pensiero in migrazione

PENSIEROinMIGRAZIONE propone punti di vista, argomenti, approfondimenti, appunti sulle trasformazioni sociali e umane suscitate dai processi migratori, proposte per combattere il razzismo e la xenofobia con gli strumenti della rivoluzione nonviolenta e dello scambio interculturale

9.3.06

UN CALCIO AL RAZZISMO ANCHE DAL NORD-EST

Sulla scia della riuscitissima esperienza dei Mondiali Antirazzisti di Montecchio, che presero il via nel 1997 e e che giungono quindi alla nona edizione, anche nel Nord-Est sta prendendo forma un’iniziativa simile: un torneo interregionale di calcio che, nelle intenzioni dei promotori vuole essere “un momento di festa dove lo sport diventi un modo per divertirsi e un’occasione per mettere a confronto esperienze e vissuti diversi, fuori da ogni logica di competitività e profitto. pensiamo che lo sport possa rappresentare una forma di comunicazione universale verso un modello di convivenza aperto e solidale, libero da discriminazione e razzismo”.
Gli organizzatori del torneo, che si svolgerà nei giorni 26-27-28 maggio 2006 a Pordenone, proseguono:
“I processi di globalizzazione stanno mutando il volto della società contemporanea, “sconquassando” le vecchie forme della socializzazione: gli attori di questa trasformazione sono milioni di uomini e di donne inmovimento, alla ricerca di un riscatto sociale che viene loro negato nelproprio paese d’origine. La maggioranza di essi portano con sé i segni di un tragico vissuto, fatto di guerra, violenza, sfruttamento e miseria. Bussano alle nostre porte per chiedere dignità, diritti umani e accoglienza, ma si scontrano con un clima di intolleranza sostenuto da gruppi di potere xenofobi e da leggi razziste. Anche qui nel Nord-Est, la numerosa presenza di migranti, utile forza lavoro per il mantenimento del nostro modello produttivo, deve fare i conti con manifestazioni di intolleranza, alimentate da una campagna massmediatica che fa dell’immigrato un potenziale criminale o terrorista. Come effetto delle politiche securitarie e segregazioniste, si alimentano quei fenomeni di marginalizzazione sociale derivanti dal considerare culture e stili di vita differenti come una barriera, come una minaccia alla sicurezza della propria persona e del proprio gruppo, per poi affrontarli con gli strumenti della repressione o dell’integrazione coatta. Attraverso questa manifestazione sportiva vogliamo costruire un percorso che parta dall’idea che le diversità producono arricchimento. Obiettivi della manifestazione sono quelli di costruire relazioni non discriminanti e mettere assieme esperienze personali e collettive per favorire reti econnessioni contro ogni forma di pregiudizio. Lo sport si è sempre caratterizzato per essere un ottimo strumento aggregativo e luogo ideale di confronto. Se questa è la sua natura, è da essa che dobbiamo partire per superare quella mentalità autoritaria che sta all’origine delle gerarchie sociali”.
Per ulteriori informazioni e/o contatti, visita il sito: http://www.uncalcioalrazzismo.org
e-mail: info@uncalcioalrazzismo.org

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