pensiero in migrazione

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8.11.06

E' MORTO P.W. BOTHA, "IL COCCODRILLO": A MAI PIU'!

Ricevo da Annalix questa corrispondenza dal Sudafrica

La scorsa settimana, il 31 ottobre, è morto Pieter Willem Botha, anche detto "il grande coccodrillo". Il funerale si svolge l'8 novembre, probabilmente mentre leggete queste righe. Ex primo ministro e poi presidente del Sudafrica (1978-1989), uomo dipunta del National Party di tendenze filo-naziste, P.W. è stato responsabile delle sanzioni contro il Sudafrica, non avendo voluto spostare di un millimetro la sua politica, né a fronte delle pressioni interne né di quelle internazionali. Sebbene abbia anche fatto piccole e limitate concessioni ai non-bianchi, come istituire due separate camere parlamentari per i neri e i coloured e abolire il divieto dei matrimoni misti, non si è mai sognato di modificare l'intero sistema elettorale (le leggi approvate dalle camere dei neri e dei coloured valevano solo per quelle comunità) e ha rifiutato ostinatamente ogni trattativa con l'ANC. Durante i suoi mandati la libertà di parola è stata fortementelimitata, è stato dichiarato lo stato di emergenza e migliaia diattivisti sono stati incarcerati senza processo, torturati, uccisi. P.W. Botha non si è mai pentito dei crimini commessi durante l'apartheide non ha mai chiesto scusa. Quando è stato ufficialmente chiamato a rendere la sua testimonianzadavanti alla Commissione per la Verità e la Riconciliazione si èrifiutato di comparire e in un'intervista recente ha dichiarato di nonavere alcun rimorso per il modo in cui ha governato il Paese nel corsodel suo mandato.Il governo ha offerto un funerale di stato, come per tutti gli ex-presidenti, ma la famiglia ha rifiutato.Pieter-Dirk Uys, artista sudafricano, è proprio in questi giorni intournée uno spettacolo in cui impersona Botha. Il fatto che sia mortonon fermerà lo spettacolo, dice: "Botha è parte della storia del nostroPaese e più che mai è importante ricordare da dove veniamo per poterveramente festeggiare dove stiamo andando".Ma "la gente" che pensa?
Kabelo, studente di 22 anni, lo ritiene un simbolo permanente dell'apartheid: "attraverso le sue azioni crudeli verso i neri ha contribuito a formare una pessima immagine dei bianchi, ma non tutti ibianchi erano come lui a quei tempi, alcuni hanno contribuito attivamente alla lotta contro l'apartheid". Una donna israeliana che vive in Sudafrica da 40 anni ha detto che lamorte di Botha "è la cosa migliore che sia capitata in questo Paese; lagente può parlare di perdono, ma la sola giustizia che rimane in questomondo per quelli come lui è la morte". Henry, di 62 anni, non ha vergogna per quello che Botha ha fatto, "perché la vita per i bianchi era diversa durante l'apartheid, mentre adesso non ci sono più zone sicure per loro e la criminalità aumenta dicontinuo".
Navy, che ha 36 anni e vive a Soweto, dice: "Ma che cavolo è un funeraledi stato? Una volta che uno è morto è morto, fine della storia. Tanto più che Botha rifiutava di accettare il fatto che il governo ècambiato, e che i bianchi non comandano più".
Infine, il già citato Pieter-Dirk Uys: "penso che sia una cosa dacelebrare. Non parlo della morte di un vecchio e irrilevante dinosaurotestimone di un'era di barbarie, ma del fatto che, nonostante tuttoquello di cui è stato responsabile, P.W.Botha è morto pacificamente incasa sua. Non in prigione. non in esilio. Questo la dice lunga sulla nostra attuale giovane democrazia. Una risata che vi seppellirà".

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